Settimo presidente degli Stati Uniti d'America. Figlio di immigrati irlandesi,
partecipò ancora molto giovane alla guerra di indipendenza. Trasferitosi
in Tennessee per esercitare l'attività forense, cui era stato ammesso nel
1787, fu il primo rappresentante di quello Stato al Congresso federale (1796).
Nel 1798 diventò giudice della Corte suprema del Tennessee, carica che
occupò fino al 1804. Durante le campagne del 1813-14 contro gli indiani
Creek, alleati degli Inglesi, che condusse personalmente al comando delle
milizie del Tennessee, guadagnò al Governo federale vasti territori.
Cominciarono da qui i successi militari che sostanziarono la fama di eroe
nazionale che lo portò fino alla presidenza. Seguirono infatti la
vittoria di New Orleans, la conquista agli Spagnoli della Florida, di cui
sarà poi governatore, durante la guerra contro gli indiani Seminole.
Adorato dai
farmers dell'Ovest e guardato con sospetto dall'oligarchia
finanziaria dell'Est,
J. fu eletto alla presidenza nel 1828. Il processo
di democratizzazione della società e della politica istituzionale
americana, che si verificò in quegli anni, è ascrivibile solo in
parte all'azione diretta di
J., dato che in sé era già
compiuto prima della sua ascesa al potere: abolizione delle restrizioni al
diritto di voto (basate sul censo e la proprietà terriera), introduzione
del voto segreto, eleggibilità di molte cariche pubbliche, nomina degli
elettori presidenziali mediante elezioni nei singoli Stati e non da parte degli
organi legislativi. Il suo primo mandato fu caratterizzato dalle controversie
con i singoli Stati riguardo alla supremazia dell'autorità federale
rispetto a quella locale, di cui fu un macroscopico esempio il contenzioso sui
dazi doganali con la Carolina del Sud, che si concluse con una mediazione ma che
J. avrebbe risolto anche con le armi: a questo scopo aveva fatto
approvare una legge che permetteva all'esercito federale di intervenire contro i
singoli Stati dell'Unione, in caso di controversie (
Force Act). Il
secondo mandato (1832-36) si distinse invece per i problemi di natura
finanziaria, causati in parte dalla revoca alla Banca degli Stati Uniti del
deposito dei fondi federali, in favore di un cartello di banche private, in
parte dall'interpretazione monetaristica delle cause dell'inflazione, per la
quale si ridusse la carta moneta in circolazione creando però un aumento
insostenibile della domanda di moneta metallica. Rispetto alle istanze dei
pionieri dell'Ovest,
J. si fece sempre loro sostenitore con la
distribuzione di terre e operando in vista della cacciata degli Indiani dai loro
territori originari (Waxhaw, Carolina del Sud 1767 - Nashville, Tennessee
1845).